Marzo è stato pazzerello, con quei riccioli discoli e quegli occhi al profumo di mare mi ha regalato molto. Marzo ha risvegliato i sensi, quelli che solo la primavera desta, quelli più profondi, Marzo ha toccato l’emotività, forse sopita da troppo. Concerti, parole, cuori rotti ricuciti, sorrisi e sole. Marzo mi distrae, dal solito Aprile che entra in casa di soppiatto, sono ancora avvolta da una coperta blu, cercando di contarmi i capelli, Aprile si sistema, in punta di piedi, come volesse non farsi sentire, stavolta. Me ne accorgo che è arrivato, ma mi accorgo anche della delicatezza con cui sta provando a non farsi notare, per cui lo assecondo. Canticchio una canzone “forse non è la felicità ciò che voglio, ma un percorso per raggiungerla” ed esco verso il sole. Aprile oggi vai bene anche tu.
