Lei Sandra, che troia. Direte, t’ha fregato il ragazzo. Ma chi se ne frega del ragazzo. Direte sparla di te con le amiche, o nel cesso mentre si trucca quella faccia a vacca in calore.
No, non è così semplice. È una questione di agonismo. Di sudore di blocchi e pick and roll. Non vi agitate. Scrivo in Italiano e la sola parola che so in inglese è la parola chiave del mio sport. La pallacanestro. Che sport, che disciplina meravigliosa. Una partita significa sudore, come una corsa campestre nel fango, combattuta con l’agilità di un’ astacolista e la reattività di un saltatore in altro. E la testa di un giocatore di scacchi. Una testa perfetta, che vede tutte le mosse per arrivare alla vittoria, ma capisce anche tutte quelle che porteranno alla sconfitta. La testa è importante sempre. A parte quando c’è lei : Sandra.
Ci incontriamo due volte l’anno. Una volta da noi, una volta da loro. Non c’è ninete da fare. Come entro in campo, il mio primo sorriso è per lei. E il suo è per me. Io tengo lei e lei tiene me. Non puo’ essere altrimenti. Ed inizia una sfida fisica, un uno contro uno interminabile. Che goduria. Meglio di una scopata. Sotto canestro gli spazi si restringono i contatti divengono violenti. Lo spazio va difeso o conquistato. Poi ci sono i tiri liberi e tiriamo il fiato e ci insultiamo esaltandoci i difetti fisici. –ti vedo un po’ sovrappeso- – Ti si sono sgonfiate le puppe- -Ti sei depilata eh, troiona, chi ti sbatte stanotte ?-
È un gioco al massacro, è la mia nemica ideale. Ed io sono la sua. Siamo fatte l’una per l’altra, nell’odio agonistico. Siamo così simili che mi faccio paura! A fine partita ci diamo la mano con apparente sportività. E ci diamo appuntamento alla prossima sfida, sudate, grondanti piene di graffi. I suoi, i miei.
Ieri l’ho vista, la troia. Era in un pub. Era la prima volta che la vedo fuori da un campo di Basket.
Lei mi ha visto. Ma fa finta di niente. Io pure. Bevo, lei beve. Lei beve, io bevo. È una comunicazione irreale. Devo pisciare. Mi dirigo al bagno. Lei è lì davanti a me. Mi guarda. La guardo. -Non sarai mica lesbica?- mi chiede – no e tu?.
Si avvicina. – Neppure io- La sua bocca è vicina alla mia. Il suo alito sa di birra. Mi bacia. A lungo. Gli infilo una mano sotto la gonna. –Sei bagnata, troia !- gli dico
Lei scoppia a ridere – Anche tu-
La sua mano era velocemente scivolata tra le mie gambe
La ritira, con calma
Se ne va
-Alla prossima, tra tre settimane ! Mi urla da lontano
La guardo
Poi vado a pisciare.
Maurizio Mistretta.
Biografia
Maurizio Mistretta nasce a Firenze, sceneggiatore, regista e attore di teatro e cinema da vent’anni. Lavora a Bologna per la maggior parte della sua carriera al Conservatorio di teatro e insegna molti master in tutta Italia. Dal 1993 al 2001 dirige la compagnia attori-inanimati al carcere di Pisa e porta il progetto in scuole pubbliche e private italiane e thailandesi (1990-2008). Nel 2001, in collaborazione con Rai 3 produce un documentario riguardante il teatro nelle carceri: “Pisa’s Tower”. Nel 2004 crea una casa di produzione e dirige, legando il linguaggio tra cinema e teatro cinque cortometraggi “Black Jealousy” ispirati all’ Othello di W. Shakespeare selezionati per il festival di Venezia nel 2011. Dal 2000 al 2006 organizza workshops nell’istituto di correzione di Bangkok in collaborazione con UNICEF-Bangkok realizzando “Pinocchio in Siam” (Melampo Documentary Production, La7 TV, 2007).
FILMOGRAPHY
2017 EGO (feature-writing)
2017 THE MAN WHO SELLS NOTHING (feature-writing)
2016 THE RED IRON DOOR (feature – post production)
2015 FATIMA’S SECRET (feature – distribution)
2014 FUFU, 99 minutes of life (poetic short – post production)
2006 BLACK JALEAUSY (5 short movies about Othello of Shakespeare)
2004 PINOCCHIO IN SIAM (documentary LA7)
2001 THE PISA’S TOWERS (documentary RAI3)
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