Avevo litigato con il mio ragazzo, per l’ennesima volta, una discussione feroce, dopo sei anni di fidanzamento, l’ultimo era diventato un inferno. Ricordo che dopo la discussione piansi, mi misi su una panchina in un giardinetto, al sole che scalda, anche quando dentro è tutto freddo. Presi il telefono e aprii Instagram, per distrarmi. Incappai nelle foto di un ragazzo, moro e con gli occhi pieni di vita. Un like tira l’altro e presto scoprii che c’era una chat anche su Instagram. Lo scoprii perchè apparve un sorrisino, un sorrisino che a me parve il paradiso. Da lì nemmeno ce ne accorgemmo che ci trovammo vicini e complici tanto da passare un anno a condividere foto solo perchè l’altro potesse capire che ci stavamo pensando. La libreria cresceva, così come la voglia di incontrarci. Il mio fidanzato era sempre più algido e io anche, ma sei anni non si buttano così alle spalle solo per uno sconosciuto che ci cresce nel cuore. Litigavamo, facevamo pace e ci affezionavamo, ma io avevo paura, paura di buttare via tutto e di rimanere con nulla. Il mio terrore trovava sempre pace, in quella chat. Sapeva tranquillizzarmi e sapeva come farmi sentire speciale.
“Un giorno mi sono riscoperto a guardare la forma delle nuvole, e mi sono accorto che gli alberi perdevavano le foglie e guardavo quelle che restavano appese ai rami. Ho pensato che gli alberi l’hanno sempre fatto e io non me ne sono mai accorto. Grazie Sandra”.
Questo mi disse quando in preda al panico gli spiegai che non volevo fargli del male, ma che davvero non potevo buttare tutto all’aria per un capriccio. Lui era perfetto, valeva la pena tentare e decisi che dovevamo incontrarci. Da UOMO qual era, non se lo fece dire due volte raggiungendomi nella mia città. Il cuore mi batteva, quando lo vidi da lontano arrivare e mi esplose in gola quando le sue braccia mi avvolsero. Ero confusa, mi sentivo colpevole, mi sentivo sbagliata e infame nei confronti di tutti. Rimanemmo abbracciati tutte le tre ore passate insieme, in quell’abbraccio trovai la forza per tornare a casa e chiudere con il mio fidanzato. Lo accompagnai alla stazione, lo vidi partire, tornai a casa piena di speranza e forza, aprii la porta e trovai il mio fidanzato seduto sul divano in lacrime.
“mi manchi, per favore, siediti vicino a me e riproviamoci”.
Entrai nel panico, non sapevo cosa fare, ma alla fine, decisi di investire le mie energie in quel rapporto lungo e duraturo, chiudendo il cuore a quel bel giovane principe che provava a portarmi via da quel castello fatto di insicurezze e vigliaccheria, paure e morale.
Inesorabilmente mi allontanai da Lui, che capì senza proferire parola, senza che dovessi spiegare. Disse soltanto che non abbiamo un manuale che ci dice cose fare in certe situazioni. Bisogna solo prendere coraggio e buttarsi. E io quel coraggio non lo avevo. Presi il mio vestito da principessa e lo chiusi in soffitta, dove probabilmente ho lasciato anche il mio cuore.
Non lo rividi mai più. E ogni giorno della mia vita me ne pento.
ho bisogno di sentirmi dire che non è vera questa!!!
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Purtroppo non posso farlo… Vorrei non lo fosse. Ma è vera.
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