Inquietudine

Avete presente quei periodi in cui se potessimo ci staccheremmo la pelle di dosso? In cui tutto ci infastidisce un po’. Quei periodi in cui tutto è il contrario di tutto e sentiamo costantemente il fastidio di ognisacrosantacosa ci tocchi? In cui tu ti senti pure bene, forte, ma intorno vedi solo macerie e cose da rimettere in ordine. Quei periodi in cui noi stessi siamo irritanti, periodi in cui si sbuffa, ci si rigira nel letto ci si appiccicano le cose addosso e noi proviamo a staccarcele con rabbia e foga. Bene: allora avete presente l’INQUIETUDINE.

inquietùdine s. f. [dal lat. tardo inquietudodĭnis, der. di inquietus «inquieto»]. – L’essere inquieto; stato d’animo turbato, senso di apprensione, di ansia provocato soprattutto da incertezza, timore, preoccupazione: sentirsi oppresso da profonda i.; provocare i., essere causa d’i.; non potrò liberarmi da questa i. finché non avrò sue notizie; è una situazione che desta inquietudine (anche al plur.: gravi inquietudini). Meno com., irrequietezza psichica, come stato abituale d’insoddisfazione, di intimo travaglio.

Sembrerò pazza, ma io credo sia un sentimento estremamente positivo.

L’inquietudine è quel campanello che ci fa capire che non siamo sulla strada giusta. Che ci dice che non stiamo bene, che però ancora ammonisce, prima di trasformarci in qualcosa che non ci piace e perderci completamente nel buio.

L’inquietudine ci è amica, per quanto ci rompa i coglioni. Ci spinge a metterci davanti ad uno specchio. Ci spinge ad alzarci sul divano e fare cose. Ma in fin dei conti, se uno si ferma un secondo, diventa lampante che non è ciò che vogliamo quello che l’inquietudine ci sta costringendo a fare, come una marionetta che ci tiene i fili delle giornate.

Ed è quello l’istante in cui ci mettiamo davanti allo specchio. E vediamo noi stessi. Bruttini diciamolo. Malconci almeno. Il primo istinto è girare la faccia e continuare a fare ciò che stavamo facendo. E vabè, a quel punto sei diventato uno dei tanti. L’inquietudine si trasforma in malessere e mai, mai riusciremo a trovare la pace. Nulla ci soddisferá più, nulla ci toccherá più. Saremo tutti uguali in un mondo tutto uguale. Game over.

Ma se invece, dopo aver girato la faccia troviamo il coraggio di guardarci, piano piano e senza fretta allora saremo di nuovo padroni di noi stessi. Saremo noi a dettare legge su quello che ci deve fare male e quello che non deve. Se avremo il coraggio di affrontarci, pulirci, pettinarci, sistemarci e improfumarci raggiungeremo realtá a noi sconosciute, dove un sorriso ci cambia la giornata, dove ascoltare qualcuno che si fida di te ti fa stare bene. Scoprire il significato pieno della vita. E il nostro piccolo mondo sará un mondo di qualità.