
Come Milord e Bunny
Era qualche mese che ci si girava intorno, che ci si annusava da lontano. Qualche bevuta offerta, qualche sorriso, qualche sigaretta come scusa per fare due chiacchiere. I suoi occhi erano dolci, sempre sorridenti, neri e scuri, impenetrabili. Una sera qualcosa fu diverso, chissà, forse una bevuta di troppo, forse il mio scollo più profondo, forse quel rossetto rosso, forse la pioggia battente:
“vorrei baciarti”.
“qui?”
“si, qui”
“ok”
Mi prese il viso tra le mani con dolcezza, mi guardò. Rimase immobile per un secondo, vicino al mio viso, senza parlare, ma continuando a guardarmi. Poi si incollò a me, con delicatezza, baciò le mie labbra come fossero petali di un fiore raro, lentamente passò una mano tra i miei capelli, l’altra non perdeva il contatto con la mia guancia. Mi baciò con gentilezza, con armonia, fu un valzer di bocche. Sembravamo Milord e Bunny di Sailor Moon.
“Perchè solo oggi dopo tanto tempo?”
“Perchè non ero sicuro che tu lo volessi”
“Io non sapevo di volerlo, fino a che non me lo hai proposto”
“Che scemo eh?”
E continuò a baciarmi, continuò anche a casa mia, e continuò quella volta a casa sua.
“Sei bella, con questa luce del mattino”
La sua tenerezza, le sue carezze per così poca intimità, le sue parole, così piene di affetto che non capivo proprio da dove venisse. Fu inaspettato e piacevole. Fu piacevole perchè fu del tutto inaspettato.
Non lo rividi più, se non per qualche bevuta offerta, qualche sorriso, qualche sigaretta come scusa per fare due chiacchiere.
Non ci fu un perchè. Lui un giorno smise di cercarmi. Io lo stesso giorno smisi di cercare Lui.
Certe cose sono belle se rimangono inaspettate.